Augusta e Catania (più Siracusa): l’unione fa la forza tra porti contigui

Nasce UNIONPORTS, gli operatori privati della Sicilia Orientale si allineano all’accorpamento deciso dall’ultima riforma portuale, promuovendo l’idea di cluster geografico coeso.

È certamente figlia del ‘senso’ intrinseco dell’ultima riforma portuale – ovvero la necessità di fare massa critica riunendo le risorse anche tra porti diversi ma geograficamente vicini e funzionalmente collegati – l’ultima novità che rimbalza dalla Sicilia Orientale.

Ed è singolare constatare – e forse, anche per questo, l’annuncio farà gongolare il potere centrale a Roma, che al tempo aveva preso alcune decisioni certamente impopolari al momento della loro comunicazione ai diretti interessati – che proprio una delle maggiori sacche di resistenza della teoria dell’accorpamento necessario nella governance tra porti fino ad allora strenui rivali (insistendo su mercati concomitanti) sia ora diventata un laboratorio pioniere di ‘prove tecniche di riunificazione’.

“È con un pizzico di orgoglio che comunichiamo la nascita di UNIONPORTS-Maritime Cluster, prima associazione di professionisti e imprese portuali operanti nei porti in cui insiste l’AdSP del Mare di Sicilia orientale” annuncia a Ship2Shore Davide Fazio, dinamico agente marittimo e spedizioniere di Augusta nominato presidente della neonata associazione, dopo essere stato a lungo tempo presidente di Assoporto, analoga associazione, nella forma di aggregazione e negli intenti, ma su base individuale, essendo stata limitata al porto di Augusta.

Attualmente presidente di questa associazione radicata sul territorio è l’imprenditrice Marina Noè dei cantieri navali augustani di famiglia, nominata un anno fa.

Ma UNIONPORTS-Maritime Cluster è qualcosa di più e di ulteriore che non una Assoporto ampliata allo scalo, ora non più ‘nemico’, di Catania, come spiega lo stesso Fazio.

“Prendendo spunto dalla recentissima riforma che favorisce la nascita di organismi consultivi a livello di porti core e con la consapevolezza che l’aggregazione e la sinergia tra gli attori portuali rappresenta un valore aggiunto, capace di supportare la visione strategica (internazionalità) e di sistema cui la nuova normativa s’ispira, UNIONPORTS è un’associazione inclusiva e aperta al dialogo con tutti i comparti del segmento marittimo e che, con credibilità e professionalità, punta a divenire un primario interlocutore nell’ambiente portuale di riferimento.

Proprio nell’ottica di ‘mettere a sistema’ le notevoli risorse umane e territoriali presenti, fin da subito UNIONPORTS si prefigge, infatti, l’obiettivo di stilare un programma di iniziative concrete volte al sostegno della portualità della Sicilia Orientale, al fine di favorire e stimolare un processo di sviluppo dell’economia marittima, delle imprese operanti, dell’utenza e dei cittadini”.

I 14 membri dell’associazione hanno già eletto il loro organigramma al vertice: oltre al Presidente Davide Fazio, che rappresenta l’omonima ditta individuale, vicepresidente è Dario J. Romeo (La Portuale II Soc. Coop), segretario Tania Patania (Patania Srl), tesoriere Petra Volklandt Ciancio (Snad Spa); a loro si affiancano i consiglieri Alfio Fazio (Consorzio Comap), Cosimo Indaco (A.Perez di Cosimo Indaco & C s.n.c.), Domenico Tringali (cantiere navale Tringali Srl ).

Oltre a questi (tutti di Augusta tranne La Portuale e Perez), altri soci fondatori sono: Luigi Mauceri Boccadifuoco (Agenzia marittima Boccadifuoco Srl, operativa ad Augusta, Catania, Siracusa), Domenico Capuano (Capuano shipping Srl, Augusta), Giuseppe e Giovanna Patanè (Sicilpontoni Patanè Srl, Augusta), Emanuele Tamà (Emanuele Tamà doganalista, Catania), Giuseppe Rodante (The Artemis Group, Siracusa), Carmelo Miduri (Sicula Sea Service Srl, Augusta), Francesco Pompeano (Fac Srl, Augusta).

Ma quali istanze intende fare di preciso e verso chi la neonata associazione?

“UNIONPORTS Maritime Cluster nasce spontaneamente nell’ottica di sposare gli scopi che hanno lucidamente intravisto i legiferatori nelle modifiche della L. 84/94 con il D.Lg 169/16, quindi essenzialmente nell’individuare una strategia di sistema di porti viciniori eliminando sterili campanilismi e concentrando le dotazioni economiche in investimenti ritenuti moltiplicatori di ricchezza ed occupazione. Soprattutto  evitare, come già accaduto per altri scali, sovrapposizione di investimenti per gli stessi comparti” spiega con estrema trasparenza lo stesso Fazio. “Registrato l’accorpamento dei porti di Augusta e Catania in unica AdSP, abbiamo ritenuto indispensabile che anche i cluster si sarebbero dovuti associare, includendo anche per lungimiranza, il porto di Siracusa. Nella fattispecie Augusta e Catania hanno da sempre avuto vocazioni diverse; potrebbero però diventare complementari, sinergici, pensando anche alle notevoli potenzialità di Siracusa (in ambito di crociere, soprattutto, ndr). Unionports, tra gli obiettivi statutari posti, vuole assumersi la responsabilità di trasmettere all’AdSP le reali necessità per eliminare i gap infrastrutturali  e burocratici che ci allontanano da decenni dalla competitività internazionale, intervenendo con suggerimenti e proposte costruttive; in buona sostanza, trasmettere i problemi reali che quotidianamente fanno da deterrente allo sviluppo economico dei porti, al fine di appianarli”.

Ma come si rapporta UNIONPORTS con Assoporto?

Fazio, senza cadere nel tranello, rintuzza sul nascere ogni potenziale polemica di possibili maliziosi malpensanti.

“UNIONPORTS insegue obiettivi con più ampio spettro, di  azione sia a livello territoriale, ovvero geografico, che di vedute associazionistiche” taglia corto il presidente della neonata associazione.

Non è al momento dato sapere se i soci di UNIONPORTS manterranno lo status di membri anche in Assoporto.

Angelo Scorza

Fonte: http://www.ship2shore.it/it/porti/augusta-e-catania-piu-siracusa-l-unione-fa-la-forza-tra-porti-contigui_66595.htm